Università

Indirizzo: Corso Strada Nuova, 65, 27100 Pavia
Tel: +39 0382 989898
Fax: +39.0382.98 4629
Costo: Gratis
Giorni chiusura:
Email: urp@unipv.it

Descrizione:

Nel cuore della Lombardia, ecco uno dei più antichi e importanti atenei d’Europa, che conferisce lustro e prestigio a Pavia. Istituzione illustre oggi sede di biblioteche, archivi storici e musei che testimoniano l’intensa attività di cultura, ricerca e diffusione del sapere svolta nei secoli e tuttora in corso.

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L’Università degli studi di Pavia è considerato l’ateneo più antico della Lombardia e uno dei più importanti d’Europa. Fondata dall’imperatore longobardo Lotario nel lontano 825 d.C., l’importante scuola di retorica, già erede della Scuola di Diritto voluta dall’imperatore Teodosio I, comprendeva insegnamenti di diritto per la formazione di notai e giudici palatini. La scuola giuridica di Pavia ebbe un notevole sviluppo in età medievale ed è ancora attestata nel secolo XI. Ma la vera istituzione a Pavia di uno Studium Generale dal quale trarrà poi origine l’Università, risale al regno dell’imperatore Carlo IV, nel 1361, per volere di Galeazzo II Visconti, duca di Milano, che ne promosse l’apertura attivando gli studi di Diritto, Medicina, Filosofia e Lettere e richiamando così studenti da tutta Europa. Papa Bonifacio IX accordò a Pavia gli stessi privilegi goduti dalle Università di Parigi e di Bologna. Gli insegnamenti dovevano essere di diritto canonico e civile, di filosofia, medicina e lettere. Agli inizi l’ateneo non ebbe vita facile, ma già verso la fine del secolo XIV acquisì importanza grazie all’insegnamento di eminenti giuristi e nel XV il suo prestigio crebbe ancora di più come dimostra l’affluenza anche di studenti stranieri. Molti i docenti di fama nazionale e internazionale che tennero corsi presso l’università, tra cui va ricordato, per i suoi studi filosofici e letterari, Lorenzo Valla. Successivamente alla dominazione spagnola, la rinascita dell’Università di Pavia si deve alla politica illuminata dei sovrani austriaci, Maria Teresa e Giuseppe II che, nella seconda metà del sec. XVIII, attuarono un grandioso programma di potenziamento delle strutture didattiche, di ricerca e di riassetto edilizio, conferendo alla sede dell’Università l’aspetto attuale. Fra gli insegnanti più famosi, di statura internazionale, vanno ricordati Lazzaro Spallanzani docente di Scienze Naturali, Lorenzo Mascheroni docente di Matematica, Alessandro Volta, inventore della pila elettrica, docente di Fisica Sperimentale, anche Rettore dell’Ateneo, Antonio Scarpa docente di Anatomia. L’età napoleonica vide anche la presenza di Vincenzo Monti e di Ugo Foscolo, insegnanti di Eloquenza. Nel corso del XIX secolo la scuola medica e la scuola matematica pavesi ospitarono grandi personalità che diedero nuovo, vigoroso impulso alla ricerca scientifica con riflessi importanti in campo nazionale e internazionale. I matematici Eugenio Beltrami, Felice Casorati e Luigi Berzolari furono a lungo docenti a Pavia; Camillo Golgi, docente di istologia e patologia generale, ricevette nel 1906 il premio Nobel per i suoi studi sulla struttura del sistema nervoso, mentre Carlo Forlanini, inventore del pneumotorace per la cura della tisi polmonare che escogitò nuovi metodi curativi della tubercolosi. Oltre a Golgi, altri due docenti dell’Università di Pavia sono stati insigniti del premio Nobel: il chimico Giulio Natta e il fisico Carlo Rubbia. Nel XX secolo, l’attività dell’Università pavese si sviluppò in ogni campo. Per le discipline giuridiche ebbero una posizione di primo piano Pasquale Del Giudice e Arrigo Solmi in Storia del Diritto; Contardo Ferrini e Pietro Bonfante in Diritto Romano; Luigi Cossa e Benvenuto Griziotti in Economia. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale l’Università di Pavia vede un nuovo rilancio, dovuto in gran parte all’energia e all’iniziativa del rettore Plinio Fraccaro. Sin dalla metà del secolo XVI Pavia era dotata di due grandi Collegi Universitari, Borromeo e Ghislieri, che avevano svolto nel secolo XIX un ruolo importante nella preparazione culturale di buona parte della classe dirigente e intellettuale lombarda e italiana. Nel piano di potenziamento delle strutture universitarie, dal 1945 in poi, la creazione di nuovi Collegi fu intesa come la via migliore per favorire l’accesso di giovani meritevoli ad una cultura non più riservata a pochi, ma socialmente aperta senza perdere di serietà. Oggi l’ateneo offre nelle tre sedi di Pavia, Cremona e Mantova diverse facoltà, corsi di laurea e dottorato; si propone come una Research University, partecipa a progetti internazionali, è inserita in network di lavoro con i maggiori college del mondo e promuove ricerca in ambito interdisciplinare. L’Università di Pavia possiede un eccezionale patrimonio di beni culturali, raccolti e conservati nel corso della sua lunga storia. Di rilevante interesse storico-scientifico sono le collezioni,, uniche nel loro genere: non sono infatti costituite da pezzi acquisiti in maniera casuale, ma accresciute nell’arco del tempo, parallelamente allo sviluppo della didattica e della ricerca scientifica nei rispettivi campi.

 

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