Descrizione:
La basilica è una delle più importanti e famose chiese della città, capolavoro del romanico longobardo, luogo mistico in cui il potere temporale incrocia il potere spirituale, la sacralità dell’impero, attraverso l’incoronazione dei sovrani, e la spiritualità della guida delle anime.
La Basilica di San Michele Maggiore è uno dei capolavori del romanico longobardo, il più interessante monumento della Pavia medievale, risalente al XI-XII secolo e, attualmente, tra le chiese più importanti e conosciute della città. Essa si discosta dalle altre chiese locali per l’utilizzo estensivo, nella struttura e per le decorazioni, della pietra arenaria color ocra, in sostituzione del tradizionale cotto, e per la particolare conformazione architettonica. Sulla facciata si possono ammirare numerose sculture a tema sacro e profano di grande bellezza e profondità. Ugualmente, al suo interno, si osservano numerose sculture e magnifici affreschi. La basilica è conosciuta anche per le numerose incoronazioni che si sono succedute al suo interno nel corso dei secoli tra cui quella più famosa di Federico I, il Barbarossa, ultimo imperatore ad essere stato incoronato a Pavia. I re longobardi non conoscevano una cerimonia di “incoronazione”, ma venivano nominati con l’acclamazione da parte dei guerrieri. Solo più tardi, nel periodo dei Franchi, si diffuse l’uso dell’incoronazione in chiesa. I re d’Italia, dall’epoca ottoniana sino a Federico Barbarossa, venivano incoronati o nel Duomo di Monza oppure a Pavia, presso la Basilica di San Michele espressamente adibita a queste funzioni. Sappiamo che nella chiesa più antica ricevettero la corona Berengario I (888), Berengario II col figlio Adalberto (951), Arduino d’Ivrea (1002), Enrico II detto “Il Santo” (1004). L’attuale edificio fu ricostruito verso il 1130 e vide l’incoronazione a Re d’Italia di Federico Barbarossa, il 17 maggio 1155. I luoghi principali destinati alle incoronazioni all’interno della Basilica erano tre: la zona absidale, presso l’altare, il ricco trono decorato che si trova nella testata sud del transetto e la posizione al centro della navata maggiore, tuttora segnata da quattro pietre nere, nella quale veniva posto il trono. Come una grande macchina scenografica, la Basilica di San Michele venne progettata per accogliere, anche con effetti di luce ade¬guati, il complesso rituale delle incoronazioni. Nella Basilica di San Michele si osservano due fondamentali simbolismi cosmici: quello connesso alla sacralità del regno e all’investitura sacra del potere politico (dato che la chiesa fu fondata come cappella per la proclamazione dei sovrani) e quello del culto dei morti e del trapasso delle anime particolarmente legato alla figura dell’arcangelo patrono, San Michele.
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