Confluenza Ticino-Po

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Descrizione:

Dal Ponte della Becca si osservano le acque limpide del Ticino ed i giochi di corrente tipici dei punti di confluenza tra due corsi d’acqua. Sulle rive del fiume è possibile anche pescare persici, carpe, pesci gatto, lucci e anguille, immersi nella tranquillità della natura, guidati dal fruscio dell’acqua.

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Il Ticino si immette nel Po formando un angolo acuto; tra le due sponde, il Po presenta alcune differenze di profondità tra una riva e l’altra dovute alla mutevole conformazione del punto di confluenza e dei fondali, alle frequenti alluvioni e piene(primaverili, ma soprattutto invernali), ma anche all’apporto di sedimenti dei due fiumi che depositandosi a valle ne alzano il fondo, mentre il gioco delle correnti scava avvallamenti profondi. Questo tratto del fiume è attraversato da un ponte, Il Ponte della Becca, costruito in provincia di Pavia nel 1912 sulla confluenza tra i due fiumi e, parzialmente distrutto a seguito di bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale, fu ricostruito nel 1950. Il Ponte congiunge i comuni di Vaccarizza e di Tornello, segna l’inizio del fiume Po nel punto in cui il Ticino diventa un suo affluente. Attraversandolo si osservano i colori del fiume e il Ticino si distingue per le sue acque quasi trasparenti e azzurre. In questo tratto del fiume è possibile anche pescare e la riva solitamente più consigliata è quella di destra, ossia quella che si incontra superando il ponte, provenendo da Pavia. In alcuni punti del fiume si giunge con l’auto fino all’argine, in altri casi bisogna procedere a piedi, questo però dipende dalle condizioni ambientali momentanee o stagionali. Il tratto è interessante, come lo è sempre nei punti di confluenza anche di piccoli corsi d’acqua, perché vi si possono determinare elevate profondità, ristagni o giochi di corrente. Sulla riva sinistra, prima del ponte, le acque risentono ancora dei benefici apportati da quelle più pulite del Ticino; qui, infatti, è più probabile la cattura di qualche persico. Le specie predominanti sono rappresentate dai ciprinidi, dai cavedani, dalle savette, dai pighi, e dai barbi. I tratti più profondi e calmi sono popolati da carpe e tinche, mentre nei punti in cui l’acqua è più stagnante, in prossimità della riva, è possibile trovare dei pesci gatto e anche i lucci. Le anguille, diffuse un po’ ovunque, sono più frequenti allo sbocco dei canali.

* Per i contenuti si ringrazia la gentile collaborazione dell’Architetto Luca Micotti

 

 

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