Descrizione:
Il Castello di Turbigo, con la sua struttura a pianta quadrangolare in pietra squadrata e mattoni è probabilmente l’edificio più evidente del comune. Edificato a più riprese a partire dal IX secolo sui resti di una fortificazione romana, fu più volte demolito e ricostruito dai numerosi proprietari che si succedettero. Il complesso, dominato da torri basse e massicce, si articola intorno a una corte centrale con un’ala porticata, di probabile aggiunta cinque-seicentesca, funzionale a trasformare la fortificazione, ormai inutile a fini militari, in una residenza signorile. A riportarlo all’antico splendore fu l’architetto e scultore Carlo Bonomi che nel 1922 si impegnò assieme ai proprietari in una vasta opera di restauro. L’edificio, tutt’ora residenza privata, non è aperto al pubblico, ma si può ammirare dall’angolo di via della chiesa, sulla quale si affaccia l’arco d’ingresso che riporta lo stemma visconteo. Accanto alla fortificazione si trova la Chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta, eretta in stile neo-romanico nel 1936 dal parroco locale, con la consulenza di Carlo Bonomi.
Impossibile non notare l’imponente centrale termoelettrica, costruita a sud del centro abitato sulla sponda opposta del Naviglio Grande. La centrale, inaugurata nel 1928 a carbone e oggi funzionante a gas, è con le sue sei enormi ciminiere, la più grande dell’intera Lombardia.
A pochi passi dalla centrale si alternano sul Naviglio Grande i ponti in ferro della ferrovia per Novara ed il ponte seicentesco in mattoni, che affianca i resti della vecchia dogana austriaca.
A nord del centro abitato, invece, la piccola centrale idroelettrica di Castelli costruita in mattoni e pietra negli anni quaranta, sfrutta il dislivello delle acque che affluiscono al Naviglio per produrre energia.