Viaggio nel medioevo, tra chiese, vie d’acqua, castelli e marcite

Distanza: 38
Fondo: misto
Dislivello:
Interesse: Culturali  Naturalistici  
Difficoltà: media

Percorribilità:

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Descrizione:

Il percorso inizia dalla stazione ferroviaria di Abbiategrasso (linea Milano – Mortara), una città che da sempre è stata la porta milanese verso la Lomellina. Ricca di canali e di risorgive, ma anche di storia, questo industrioso abitato oggi è al centro di un interesse che rilancia valori territoriali e prodotti tipici, tra cui spiccano il famoso gorgonzola, i salumi ed il riso. La città è infatti un presidio SLOWFOOD e ogni hanno si organizza una seguitissima kermesse gastronomica. 

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Di notevole interesse, anche la parte del centro storico (Castello Visconteo, Annunciata e chiesa di s. Maria Nuova) e della periferia da cui s’incrociano e dipartono il Naviglio Grande e il Naviglio di Bereguardo. Il percorso ideale che vi proponiamo, infatti, si porta dalla stazione all’Alzaia del Naviglio di Bereguardo (percorribile in bici avendo cura di rispettare norme e limiti) e prosegue verso sud tra campi, filari di piante e arbusti ricreati anche grazie all’azione del Parco. Una volta superata la famosa Conca detta dell’Abbazia (ritenuta la più antica conca realizzata al mondo e risalente al 1438), all’altezza di Morimondo ci si stacca dall’alzaia e si prende la stradina a destra che porta verso il centro abitato, la stessa che conduce all’Abbazia Cistercense, fondata nel 1134, e da qui alla vallata, un luogo ricco di storia dove il paesaggio agrario, disegnato dalle mani sapienti dei monaci, ancora oggi mostra l’armonia di chi sa progettare nel rispetto delle risorse ambientali. Piccoli boschetti e fontanili fanno da cornice alle coltivazioni, nelle quali spiccano ancora oggi, grazie ad un progetto di mantenimento del Parco, le Marcite, antiche colture a prato in grado di dare erba alle “bestie” anche in inverno, con neve e gelo. Percorrendo piacevolmente le capezzagne e seguendo le frecce d’indicazione, si arriva alla Cascina Caremma. L’azienda collabora con il Parco e si distingue per le colture agricole coltivate biologicamente. Di rilievo lo studio che ha reintrodotto nel vigneto le antiche cultivar di uve. Risalendo verso il culmine della valle, si arriva all’abitato di Besate; all’altezza di un antico lavatoio appena ristrutturato si percorre la stradina che corre a fianco e che porta al cimitero. Superata la Cascina Agnella si prosegue per Motta. Motta Visconti, ridente paese e luogo di vita di una delle più grandi poetesse italiane, Ada Negri, che qui insegnò nella locale scuola media e che qui scrisse le sue opere più belle. Un museo ricorda la sua presenza, ma Motta Visconti, paese di “mondine, tagliatori di boschi, maestri d’ascia e lavoratori di vimini” ancora oggi mantiene ricche tradizioni storiche ed antichi legami con il Fiume Ticino. Il sentiero poi si ricongiunge alla strada che dal centro del paese porta, girando a destra, all’Imbarcadero e al Parcheggio del Guado della Signora. Giunti al parcheggio, alla fine di una repentina discesa, si seguono le indicazioni per il Centro Parco Geraci, area di proprietà del Parco, luogo ideale per fare una sosta nell’area pic-nic adibita negli spazi esterni e prenotare una discesa in canoa. Il centro comprende una ex casa padronale e un rustico adiacente opportunamente adibiti a servizio di accoglienza turistica e allo svolgimento di attività didattiche e ricreative. Chi volesse svolgere l’intera giornata sul fiume può prenotare una discesa del fiume all’Associazione Sportiva Red Squirrel (www.redsquirrel.it ) che gestisce per conto del Parco le attività ricreative. Per il ritorno si segue lo stesso percorso sino alla discesa nella vallata di Besate: invece di proseguire per la Cascina Caremma, proprio alla fine della discesa, si svolta a destra per una strada di campagna e si percorre il sentiero indicato come “DELLE 5 CHIESE”. Il sentiero tocca una frazione di Morimondo, Fallavecchia, (Fara Venula). Questa frazione ha una bellissima chiesa, San Giorgio – dove è custodita una statua di Madonna ritenuta dai fedeli miracolosa – , ed è tutta raccolta all’interno di una tipica cascina lombarda a corte chiusa. Da qui si apre la valle che ci appare in lontananza come un tappeto verde, dove boschi, pioppi e campi si fondono in colore a tonalità diverse. Dopo un breve passaggio di pochi metri sulla provinciale, si prende a sinistra costeggiando la strada che passa dietro il piccolo cimitero di Fallavecchia e si arriva nell’area del Fosson Morto. Da qui si prosegue per un tratto sulla strada asfaltata e poi, seguendo le frecce delle Vie Verdi si attraversa il fosso, prendendo poi a sinistra. Il sentiero passa sotto la frazione di Basiano (Fara Basiliana) e quella di Coronate, dove sulla sommità si può vedere la chiesetta di Santa Maria Nascente (primo luogo di dimora dei frati cistercensi arrivati da Mormond). Continuando, il sentiero porta a Morimondo e da qui si ripercorre in maniera inversa il tratto fatto all’andata verso il Naviglio di Bereguardo e verso Abbiategrasso. Si segnala, inoltre, che parte del percorso corre sul SENTIERO E1, il capostipite dei sentieri europei riservati agli escursionisti e da tutti è ritenuto il più bello ed interessante tra quelli oggi esistenti. Lungo 4900 km., parte da Capo Nord ed arriva in Sicilia a Caso Passero. Entra nel parco del ticino nei pressi di Osmate (VA) e ne esce dopo Pavia, dirigendosi verso l’Appennino Ligure.

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