Sentieri di storie e vie d’acqua: Travacò Siccomario, lungo il Ticino, verso il Po

Distanza: 19,1
Fondo: misto
Dislivello: 20
Interesse: Naturalistici  
Difficoltà: facile
Pendenza: 1%

Percorribilità:

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Descrizione:

Dall’antica porta sull’argine, ingresso del Borgo, inizia un percorso lungo il fiume alla scoperta del territorio di Travacò – Siccomario.
Lasciandosi alle spalle il centro abitato, il sentiero del Siccomario percorre tutto l’argine maestro sulla sponda destra del Ticino. Lungo il percorso, scandito dai vecchi caselli dell’argine in mattoni, si susseguono i meravigliosi paesaggi naturalistici ed agresti tipici del pavese: distese di pioppi, vigneti, terreni coltivati e cascine, tipiche abitazioni che connotano la campagna della bassa padana.
In prossimità della confluenza del fiume Ticino con il Po si estende la Grande Foresta di Travacò – Siccomario, imponente opera di rimboschimento voluta dalla Regione Lombardia. La foresta è considerata una piccola oasi ecologica e con le sue particolari caratteristiche naturalistiche favorisce lo sviluppo e l’esistenza di flora e fauna tipiche dell’habitat fluviale. Infatti, tra pioppi, robinie e farnie è possibile scorgere lepri e fagiani, mentre nei terreni più acquosi, tra salici e ontani, lungo la golena, magnifici e rari esemplari di aironi e qualche tartaruga acquatica.
Se si costeggia il Ticino, sempre sulla riva destra, in direzione del Gravellone, antico canale che si immette nel fiume poco più a valle, si giunge in una zona storicamente e da sempre dedicata all’agricoltura, punteggiata da numerosi fabbricati agricoli e insediamenti rurali da cui si può godere di suggestive viste su Pavia, le cupole delle chiese e le torri del centro storico. Il contesto ambientale nel quale sono inseriti i cascinali è quello delle zone di golena, tipiche dei territori che si trovano alla confluenza tra Po e Ticino: a campi agricoli e boschi, si alternano siepi e rive arbustive, intervallati da geometriche colture di pioppo ibrido. Molte specie di uccelli e piccoli mammiferi trovano qui il loro rifugio ideale. Nei pressi del Ponte della Becca, proprio alla confluenza tra i due fiumi, è possibile anche pescare immersi nella tranquillità della natura, guidati dal fruscio dell’acqua.
A pochi passi dall’argine del Po, sulla golena, sorge il Santuario del Novello, edificato proprio in quel punto per proteggere il territorio dalle esondazioni del fiume, è un punto privilegiato da cui ammirare suggestivi paesaggi, pittoresche cascine e distese di campi coltivati.
Nelle giornate più terse le rive del fiume sono luoghi ideali da cui contemplare l’estendersi della pianura, la città di Pavia, i suoi edifici più importanti, la campagna circostante coronate dalla splendida cornice dell’Arco Alpino, dalle cime innevate, e dalle colline dell’Oltrepò Pavese.

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