Descrizione:
Si affaccia sull’alzaia del Naviglio Grande, una delle ville più affascinanti e suggestive che si possano ammirare. Grandiosa nella sua possenza, completamente serrata verso l’esterno, vuole sottolineare la separazione con l’ambiente contadino.
L’origine della villa è sicuramente antica. I terreni erano già di proprietà dei Visconti nel 1392, anno in cui viene scavata la roggia che inizia proprio davanti alla villa. L’edificio come oggi si presenta ha una pianta ad H, distribuito su tre piani, con l’asse principale orientato a NO-SE, lungo il Naviglio, a cui il palazzo volge il fianco e non il fronte. Il complesso, apparentemente unitario, è frutto di una serie di modifiche che hanno interessato la costruzione nel corso dei secoli.
Il giardino doppio è disposto su due piani: il primo, all’italiana, il secondo, all’inglese, fu progettato dal Balzaretto nel 1850. Nel giardino sono ben conservati la Coffee House, la ghiacciaia e due gazebo. Nel muro perimetrale sono inserite le due torrette ed una nicchia con una statua in asse all’ingresso principale.
Un accenno merita la cappella, posta ad angolo con l’ingresso dalla strada. È formata da due ambienti, uno per il pubblico, aperto sulla strada, e l’altro con l’altare. A fianco dell’altare vi è una piccola sacrestia separata da un piccolo vano nel quale, attraverso due grate, i signori potevano assistere alle funzioni religiose. Gli affreschi sono del Ferrario (1728). Nel lato sud-ovest si trovano i fabbricati civili e rustici, un tempo denominati casa da massaro e casa da pigionante. Questi edifici sono disposti anch’essi lungo la strada parallela al Naviglio e proseguono costeggiando la curva della strada verso Corbetta.
La casa, dopo esser stata di Donna Amalia Castiglione, è stata lasciata da quest’ultima al cugino, Nobile Dott. Ing. Benigno Mörlin Visconti Castiglione, che ha iniziato la lunga opera di restauro della villa.