Descrizione:
Il territorio fra Nosate, Turbigo e Padregnano è ricco di rogge dette “molinare” dal nome dei numerosissimi mulini edificati in questo territorio a partire dal basso medioevo. Grazie all’abbondanza e alla velocità delle acque presenti in questo territorio, furono infatti installate numerose ruote idrauliche, utili a trasformare l’energia idrica dell’acqua in preziosa energia meccanica, necessaria a macinare la farina e il frumento prima delle invenzioni più recenti.
Il Mulino al Ponte, detto anche Mulino Nuovo, si trova sulla roggia detta Molinara, a metà strada tra Nosate e Turbigo. In origine la roggia Molinara di Lonate si prolungava fino al territorio di Turbigo-Robecchetto ma nel 1179, a causa dello scavo del Ticinello, fu separata in due segmenti dando origine, con il suo tronco inferiore, alla roggia Molinara di Castano, di cui sono ancora visibili sul suo percorso le due ruote che servivano ad azionare le macine per trasformare il grano in farina. Alla fine del Quattrocento si attesta nella zona la presenza di due mulini: il Mulino Vecchio e il Mulino Nuovo, detto anche “al Ponte” per la sua vicinanza al ponte in pietra di Castano. Quest’ultimo, risalente al 1764, fu edificato in sostituzione del vecchio ponte in legno posto sulla strada che corre a nord di Nosate, tra il canale Villoresi e la
strada del ponte di Oleggio, chiamata per l’appunto “strada dei mugnai”.
Il Mulino al Ponte, anch’esso originariamente in legno, fu edificato nel 1433 e aveva tre mole per macinare la mistura e una mola per macinare il frumento. Solo nel 1771 si decise di rifare l’edificio in muratura. Oggi su una delle pareti è visibile una scritta risalente all’anno 1877, che indica probabilmente la data dell’ultimo rifacimento.
