Bereguardo

Indirizzo: Via Castello, 2 - 27021 Bereguardo (Pv)
Costo:
Giorni chiusura:

Descrizione:

Bereguardo, forse dal francese “beau regarde”, ovvero “bello sguardo”, sorge in posizione di rilievo nei pressi del fiume Ticino. Antica riserva di caccia dei Visconti di Milano, Bereguardo è oggi un bell’esempio di comune agricolo lombardo immerso nella campagna pavese. Di notevole interesse è il castello Visconteo: un’imponente struttura in cotto edificata a partire dalla seconda metà del XIV secolo da Luchino Visconti, come mezzo di controllo della signoria milanese sugli spostamenti da una riva all’altra del fiume Ticino. Ampliato e rimaneggiato nel XV secolo per trasformarlo in una “villa di delizia”, l’edificio presenta in facciata una splendida bifora gotica attribuita da alcuni all’architetto urbinate Bramante. Nelle vicinanze del castello scorre il Naviglio detto di Bereguardo. Il canale, scavato nel XV secolo dagli Sforza per il trasporto merci, costituiva, fino al completamento ottocentesco del Naviglio Pavese, l’unico collegamento diretto tra Milano e il basso Ticino e da qui con l’Adriatico. Proprio nel punto del Ticino che scorre nei pressi di Bereguardo è accertata fin dal Medioevo la presenza di uno dei pochi attraversamenti del fiume, passaggio che faceva dell’area un punto di interesse commerciale e militare notevole. Il particolare ponte di barche che ancora oggi collega il comune di Bereguardo con quello di Zerbolò sull’altra riva del fiume, ha infatti origini antiche.
Già nel Trecento alcuni documenti attestano l’esistenza di un ponte mobile che permetteva il passaggio tra le due sponde. Sostituito più volte nel corso dei secoli, il ponte segnò, fino al 1859, il confine tra la dominazione austroungarica del Regno Lombardo-veneto e il Piemonte dei Savoia. La forma attuale, sulla quale passa la strada provinciale 185, risale al 1913 quando furono sostituite le precedenti barche in legno con delle chiatte in cemento. Sopravvissuto ad entrambe le guerre mondiali rappresenta ormai uno degli ultimi ponti di barche ancora attivi in Italia, ma il destino di questo particolare manufatto appare oggi incerto a causa dei depositi di ghiaia e sabbia che impediscono alle chiatte di poggiare direttamente sull’acqua, sottoponendole così ad una maggiore usura e ad elevati costi di manutenzione.

 

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